Il microbiota intelligente

Rubrica a cura di Nicola Berretta

Sapete quante stelle ci sono nella via lattea, la nostra galassia? Si stima tra i 200 e i 300 miliardi. Accipicchia! Davvero un’enormità. Bene, sapete quanti neuroni ci sono dentro la nostra testolina? Più o meno la metà, 100 miliardi. Lì dentro però non ci sono solo neuroni. Se moltiplicate quel numero per 10, avete più o meno il numero di un’altra tipologia di cellule, le cellule gliari, che un tempo si riteneva avessero solo un ruolo di supporto metabolico, mentre è oggi accertato che cooperino al trasferimento dell’informazione al pari dei loro più illustri coinquilini. Va poi anche sottolineato che le unità funzionali del nostro cervello non sono tanto i singoli neuroni, quanto piuttosto i tantissimi contatti presenti su ciascuno di essi, le sinapsi, che li collegano tra loro in un’enorme rete funzionale. Ogni neurone ne ha mediamente diverse migliaia. Tirando dunque le somme, nel nostro cervello lavorano più di 1000 miliardi di cellule e svariate migliaia di miliardi di contatti sinaptici. Allora, la prossima volta che vi capiterà, di notte, di restare senza fiato osservando il cielo brulicante di stelle lontane da voi anni-luce, riflettete sul fatto che quello stesso pensiero che vi ha permesso di ammirare quei puntini luminosi sia frutto non di una sola, ma di migliaia di galassie, che si trovano però vicinissime a voi, nella vostra stessa testa, composte da miriadi di elementi cellulari microscopici.

Noi con la via lattea ci s’inzuppa i biscotti a colazione!

Sta tutto qui il senso di questo progetto. Vi parlerò proprio di queste galassie microscopiche che abbiamo nelle nostre testoline, condividendo alcune scoperte recenti nel campo della neurobiologia che più di altre mi hanno incuriosito.