Dalla paura alla fiducia

(Pablo Martinez)

In cerca di un rifugio sicuro durante l’epidemia

Viviamo giorni di ansia e incertezza. Il mondo intero ha paura. All’improvviso abbiamo preso coscienza della fragilità della vita. Che cosa succederà domani? La fortezza nella quale l’uomo contemporaneo si credeva sicuro è diventata debolezza, ci sono delle crepe nei pilastri e noi ci sentiamo vulnerabili. La gente va in cerca di un messaggio di serenità e tranquillità.

Una situazione di crisi come quella che stiamo vivendo scuote la nostra filosofia di vita e indebolisce la nostra autosufficienza. Ci obbliga a cercare rifugio in valori sicuri. In ambito finanziario si ricorre all’oro, quando la borsa crolla. Qual è l’equivalente dell’”oro”, nella nostra vita? Dove possiamo riporre la nostra fiducia? Questa è la domanda chiave.

Come cristiani crediamo che il valore rifugio per eccellenza, “l’oro” a cui ricorrere, è la fede, la fede in Cristo. L’apostolo Pietro scriveva «la vostra fede è ben più preziosa dell’oro» (1 Pietro 1:7). E noi lo crediamo perché la fede cristiana risponde ai bisogni più profondi dell’essere umano, ci dà tre grandi colonne che ci sostengono:

  •    Bisogno di un’identità: Chi sono? Da dove vengo?
    •    Bisogno di uno scopo: Che cos’è la vita? Perché sono qui?
    •    Bisogno di una speranza: Cosa c’è dopo la morte?

La Bibbia, la “lettera aperta” di Dio agli uomini, ci insegna il cammino che porta alla fiducia nei momenti di crisi. Uno dei testi più incoraggianti in questo senso è il Salmo 91, chiamato anche “L’inno trionfale della fiducia”. Ha dato respiro e pace a milioni di persone durante il fuoco della prova.

Probabilmente fu scritto nel bel mezzo di un’epidemia di peste. Potrebbero essere state circostanze simili a quelle che stiamo vivendo oggi. Quindi, il suo messaggio è particolarmente rilevante per la nostra situazione attuale di epidemia.

Il suo messaggio di riassume in una frase: la fiducia trionfa sulla paura. Il salmista ci presenta il “percorso” dall’ansia-paura verso la fiducia in tre passi. In realtà sono gli stessi passi che troviamo in una relazione d’amore:

  •    Conosci Dio
    •    Ama Dio       
    •    Confida in Dio

Conoscendoci ci incontriamo, e incontrandoci ci amiamo. Succede così con la fede. La fede cristiana è una relazione d’amore che inizia con un incontro personale con Gesù, «l’immagine (il ritratto) del Dio invisibile» (Colossesi 1:15), e si regge sula fiducia. Vediamo questi passi:

  1. Conosci Dio

Dio è il grande sconosciuto. Molte persone rifiutano Dio senza sapere nulla di Lui; in realtà ciò che rifiutano è la loro idea di Dio, un Dio frutto della loro immaginazione. Conoscere come sia Dio realmente è un passo imprescindibile nel percorso verso la fiducia. Per questo il salmo inizia con una illuminante descrizione del carattere di Dio:

«Chi abita al riparo dell’Altissimo riposa all’ombra dell’Onnipotente.

Io dico al Signore: “Tu sei il mio rifugio e la mia fortezza, il mio Dio, in cui confido!”»

(Salmo 91:1-2)

Nei due versetti iniziali si menzionano perfino quattro nomi diversi per spiegare chi è e come è Dio. Uno straordinario ingresso nella fiducia! Per il salmista, Dio è l’Altissimo, l’Onnipotente, il Signore (Yahweh) e il Dio Sublime.

La conoscenza di Dio è il fondamento della nostra fiducia. Potremmo parafrasare il proverbio e affermare “dimmi com’è il tuo Dio e ti dirò com’è la tua fiducia”. Nel conoscerlo, il salmista sperimenta che Dio è il suo Riparo, la sua Ombra, il suo Rifugio e la sua Fortezza.

2. Ama Dio

In secondo luogo, conoscendo, amiamo e si stabilisce una relazione personale. Notiamo come il salmista si riferisca a Dio come il MIO Dio, la mia speranza e il mio rifugio. L’aggettivo “mio” ci apre una prospettiva particolare  e cambia molte cose: il Dio del salmista è un Dio personale, vicino, che interviene nella sua vita e si preoccupa dei suoi timori e delle sue necessità.

Qui troviamo uno dei tratti più caratteristici della fede cristiana: Dio non è soltanto l’Onnipotente, il creatore dell’Universo, ma anche un padre intimo, l’Abba (“papà”) che mi ama e mi protegge. Questo è il nostro grande privilegio: Dio ci tratta come un padre tratta i suoi figli perché in Cristo siamo fatti figli adottivi di Dio. Per il cristiano, Dio non è un “lui” lontano, ma un “tu” vicino. Per questo il salmista afferma con una bellissima metafora:

«Egli ti coprirà con le sue penne e sotto le sue ali troverai rifugio». (Salmo 91:4)

3. Confida in Dio

Dopo aver scoperto com’è Dio e aver posto in Lui il suo amore (Salmo 91:14), il salmista esclama: «Il mio Dio, in cui confido» (Salmo 91:2). L’amore e la fiducia svolgono un’azione reciproca: la fiducia è una risposta all’amore e l’amore, a sua volta, si esprime avendo fiducia.

Il cristiano confida nella protezione di Dio espressa in tre maniere, la tripla “C” della protezione di Dio:

  • Dio conosce
    • Dio controlla
    • Dio ha cura (di me)

Il caso non è la forza che muove il mondo. La nostra vita non è alla mercé di un virus, ma è nelle mani del Dio onnipotente. Crediamo che nulla accada fuori dal controllo di Dio. Per questo il salmista esclama sicuro:

«Certo egli ti libererà dal laccio del cacciatore e dalla peste micidiale… La sua fedeltà ti sarà scudo e corazza. Tu non temerai… né la peste che vaga nelle tenebre, né lo sterminio che imperversa in pieno mezzogiorno… Nessun male potrà colpirti, né piaga alcuna s’accosterà alla tua tenda.» (Salmo 91:3-6, 10)

Lo stesso Gesù confermò questa realtà con parole piene di sensibilità:

«Due passeri non si vendono per un soldo? Eppure non ne cade uno solo in terra senza il volere del Padre vostro. Quanto a voi, perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non temete dunque; voi valete più di molti passeri.» (Matteo 10:29-31, vedi anche Luca 12:6-7).

Come magnifico riassunto, è Dio stesso che parla alla fine del salmo e si prende l’impegno di compiere le sue promesse:

«Poich’egli ha posto in me il suo affetto, io lo salverò; lo proteggerò, perché conosce il mio nome. Egli m’invocherà, e io gli risponderò; sarò con lui nei momenti difficili; lo libererò, e lo glorificherò.» (Salmo 91:14-15)

In conclusione, la fede in Cristo non è un vaccino contro tutti i mali, bensì una garanzia di totale sicurezza, la sicurezza che «se Dio è per noi, chi sarà contro di noi?» (Rom. 8:31). In altre parole, la fede non garantisce l’assenza della prova, ma garantisce la vittoria sopra la prova.

Non c’è posto per i trionfalismi, ma certamente c’è un trionfo. È il trionfo che la risurrezione di Cristo ci ha assicurato con la sua vittoria sopra il male e la morte. È lo stesso Cristo che ci dice oggi:

«Ed ecco, io sono con voi tutti i giorni, sino alla fine dell’età presente». (Matteo 28:20)

Lì è radicata la certezza della nostra fede e la fiducia che vince tutti i timori.

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