Disordini nella terra di Sua Maestà
Tre domande a
Emil Shehadeh
Relatore al prossimo
Convegno Studi GBU, 31 ottobre – 3 novembre 2024
Per rispondere alle tre domande, dobbiamo definire alcuni termini
Estrema destra: le persone che militano in questa area politica odiano chiunque non sia d’accordo con la loro definizione dell’identità britannica. Tendono a essere puristi, e ricorrono alla violenza per esprimere la loro frustrazione per quello che ritengono essere il modo indifferente, e a loro parere subdolo e ingannevole, con cui i governi che si sono succeduti hanno ignorato la questione dell’immigrazione di persone provenienti da culture che sono totalmente in contrasto con i valori britannici ed europei, per non dire cristiani. Si tratta però di una piccola minoranza che ha un impatto minimo.
Estrema sinistra: le persone che militano in questa area politica sembrano condividere un odio per la maggior parte dei valori tradizionali ebraico–cristiani e ambiscono a un mondo in cui, superficialmente, tutti, incluso le varie opinioni sarebbero benvenuti nel Regno Unito, tranne le opinioni tradizionali di provenienza ebraico–cristiane. Uno dei tratti più evidenti è la critica unilaterale a Israele e di conseguenza agli ebrei, una critica che in molti casi si esprime con un odio cieco. Per questo motivo sono spesso alleati con i musulmani, in particolare con gli musulmani attivisti. La relazione è bilaterale. L’80% dei musulmani vota laburista, un partito politico di sinistra, un partito che dai tempi di Neil Kinnock ha però lottato per controllare l’antisemitismo dei suoi membri più estremi, come Jeremy Corbyn.
Le rivolte
Southport ha pianto la perdita di tre giovani ragazze uccise da un uomo i cui genitori erano immigrati dall’Africa. Un soggetto irresponsabile e ignorante ha affermato, sui social media, che l’assassino era musulmano. Questa notizia ha innescato un attacco a una moschea di Southport, da parte di estremisti di destra, alcuni provenienti da fuori Southport. Hanno attaccato la polizia, ferendo alcuni ufficiali, devastando e saccheggiando negozi e imbrattato i muri di slogan. Che cosa possiamo dire da un punto di vista cristiano di questa rivolta.
- La violenza è un male, indipendentemente da chi la pratica e dalle sue motivazioni.
- Attaccare i musulmani con o senza prove di colpevolezza, serve solo ad aumentare lo spettro dell’islamofobia.
- Anche se l’assassino fosse stato un musulmano, non si possono giustificare gli attacchi a una moschea, soprattutto in un contesto cristiano.
- La verità è fondamentale. I rivoltosi di Southport sono stati fuorviati da una bugia. Non conosciamo la religione dell’assassino delle ragazze. Anche se la conoscessimo e anche se l’aggressore fosse un musulmano, i cristiani non possono tollerare la violenza. Le autorità devono ai cittadini una maggiore trasparenza, una lezione che avrebbero dovuto apprendere dal disastro natalizio di Colonia (Justin Huggler, ‘Cover-up’ over Cologne sex assaults blamed on migration sensitivitiesPolice and media have been accused of silence on wave of New Year’s Eve assaults by men ‘of north African or Arab appearance’ because of fears of stirring social tensions, The Telegraph, 06 January 2016).
- La polizia ha fatto del suo meglio per sedare la rivolta di Southport e nessun cristiano ha tollerato le azioni dei rivoltosi.
Ciò nonostante, una delle dichiarazioni più forti è stata fatta da un uomo che ha rischiato la vita per salvare i bambini durante l’attacco di Southport. John Hayes, 63 anni, ha detto:
“Non sono particolarmente motivato politicamente, ma mi sento sconcertato quando sento Keir Starmer e Yvette Cooper parlare di come la polizia si scaglierà con tutta la forza della legge, ecc., su queste persone [i rivoltosi]. Di fatto non stanno parlando della causa principale, e devono iniziare a capire che devono ascoltare e affrontare la causa piuttosto che i sintomi. Mettere questi ragazzi in prigione non risolverà i problemi fondamentali” (Matthew Weaver, Man who tackled Southport attacker says he wished he could have been ‘more Bruce Willis’, The Guardian, Wed 7 Aug 2024)
Al contrario, l’arcivescovo Welby ha criticato “l’odio e la violenza” che hanno sostenuto le rivolte (Hattie Williams, Christians have no place in far-right groups, Archbishop Welby warns, Church Times, 12 August 2024). Commentando la violenza, ha inoltre aggiunto:
“È razzista… Prende di mira le minoranze etniche. È anti–musulmana, contraria ai rifugiati e ai richiedenti asilo. … E per togliere ogni dubbio, bisogna dire che è un’offesa alla nostra fede e a tutto ciò che Gesù è stato ed è l’uso fatto dall’estrema destra dell’iconografia cristiana. Vorrei dire chiaramente ai cristiani che non dovrebbero essere associati a nessun gruppo di estrema destra, perché quei gruppi non sono cristiani. Vorrei anche dire chiaramente alle altre fedi, in particolare ai musulmani, che noi ci dissociamo dalle persone che abusano di tali immagini in quanto sono fondamentalmente anticristiane” (Justin Welby, “After all these days of hate and violence in the UK, we must find a way to live together well,” The Guardian, Sun 11 Aug 2024).
Ironicamente, il Church Time ha pubblicato l’opinione di Welby con una foto di una “manifestazione” a Londra Islington con cartelli che recitavano “Schiacciamo il fascismo e il razzismo” e “Benvenuti rifugiati, fermate l’estrema destra”. Questi due slogan sono tipici degli atteggiamenti di sinistra e del governo: in primo luogo, chiunque chieda che nelle politiche sull’immigrazione venga inoculata una dose di razionalità viene etichettato come di estrema destra. In secondo luogo, la sinistra vuole una porta aperta per tutti i rifugiati senza calcolarne i costi. In terzo luogo, la violenza non è un’esclusiva dell’estrema destra, come dimostrano gli slogan e come hanno dimostrato anche le rivolte di Harehills. A Londra, rifugiati e immigrati che si sono ribellati per le strade hanno incendiato furgoni, rotto le vetrine e saccheggiato i negozi, mentre alcuni intonavano Allahu Akbar, sono stati criticati da un politico che poi è stato accusato di islamofobia. Il Muslim Council of Britania ha sostenuto che Allahu Akbar è una semplice preghiera musulmana (Millie Cooke, Outrage as Jenrick says people shouting ‘Allahu Akbar’ on London streets should be arrested immediately, Independent, 9th August 2024.). Non hanno detto che fu usata per la prima volta da Maometto quando decimò un’intera tribù ebraica. Mentre guidava il suo esercito verso il Khaybar ebraico, Maometto affermò “Allahu Akbar. Kharibat Khaybar“, che significa “Allah è grande, Khaybar verrà distrutto“. Il takbir può essere usato come lode, ma spesso è usato per alimentare la violenza musulmana.
Come al solito, l’establishment è così ansioso di proteggere gli immigrati che si concentra sulle reazioni estreme all’immigrazione incontrollata piuttosto che sull’immigrazione non regolamentata, mentre chiude un occhio sulla violenza degli immigrati, in particolare di quelli di religione musulmana.
Prima domanda
Qual è la relazione tra i recenti disordini e la fede della gente che proviene da altre tradizioni religiose?
Le rivolte di cui stiamo parlando sono una reazione a una violenza ancora più grande perpetrata contro degli inglesi (tre innocenti bambine) compiuta da immigrati o figli di immigrati. Non è certo una giustificazione, ma una semplice spiegazione.
Gli immigrati possono impiegare diverse generazioni per integrarsi e identificarsi con il loro nuovo paese. Si tratta di un freddo dato della vita, che prescinde dalla geografia. La difficoltà intrinseca all’adattamento a un nuovo paese può causare stress, sentimenti di rifiuto e persino problemi di salute mentale. L’incapacità ad assimilarsi (per lo più a causa del grande abisso culturale tra la vecchia e la nuova cultura) produce rabbia e odio, che a volte si traducono in attacchi criminali contro innocenti.
Appartenere a una fede che considera il cristianesimo una falsa religione e che condanna i suoi seguaci non solo al fuoco dell’inferno, dopo la morte, ma li rende passibili di aggressioni e uccisioni in questa vita, non aiuta il processo di integrazione. Ciò induce i figli degli immigrati verso tre alternative: l’estremismo, con il quale aderiscono alla loro religione in modi più rigorosi dei genitori; il secolarismo, in cui perdono la fede e diventano ostili alla loro precedente religione perché li priva dello stile di vita che l’Occidente offre. In terzo luogo, l’approccio culturale (ad esempio i musulmani culturali) che rendono omaggio sia alla loro nuova cultura sia alla religione dei padri. Sono musulmani nominali che sembrano avere lealtà divise. Citerebbero il Corano selettivamente per convincerti che l’Islam è pacifico e scelgono di ignorare o interpretare in modo diverso i Versetti di Sward del Corano e sostengono di non credere negli Hadith.
Un altro meccanismo di difesa preferito è quello di dare la colpa al colonialismo occidentale e al sionismo per tutti i mali presenti nel mondo musulmano. Non riescono a riconoscere che l’Islam è la potenza colonialista più longeva. Gli arabi della penisola [arabica] hanno conquistato il Medio Oriente, la Spagna, la Turchia, il Nord Africa e il subcontinente asiatico (Pakistan, India, Afghanistan, Iran ecc.) e hanno imposto la loro religione e la loro lingua.
Le rivolte attuali devono tenere conto delle reazioni alle rivolte di destra. Le contro-manifestazioni sono state animate da attivisti musulmani e da sostenitori dell’estrema sinistra che sventolavano la bandiera palestinese e condannavano Israele. La sinistra contiene elementi che sono violenti quanto, se non di più, dell’estrema destra. Un consigliere laburista è stato arrestato per aver dichiarato in un video: “Sono disgustosi fascisti e nazisti e dobbiamo tagliargli la gola e liberarcene tutti” (Aletha Adu, Suspended Labour councillor arrested over video ‘urging people to cut throats, The Guardian, Thu 8 Aug 2024).
L’attuale governo laburista sembra più propenso a esagerare l’impatto dell’estrema destra che ad affrontare la questione dell’immigrazione incontrollata. Si è detto poco sull’assassino delle tre ragazze innocenti. Ora l’attenzione è sulle “rivolte” e la reazione sembra provenire principalmente dall’estrema sinistra, pro-palestinese, che odia Israele.
Seconda domanda
In Inghilterra, in considerazione della grande tradizione pluralista e multiculturale della società inglese, anche in ragione del suo passato coloniale, l’Islam e i musulmani rappresentano un caso speciale?
Di tutte le minoranze che vivono nel Regno Unito, e con l’eccezione dell’ebraismo, l’Islam è l’unica religione che cerca di fondere religione e razza. Questo è il concetto di al-Ummah. Ma in realtà, mentre la maggior parte degli Ebrei è tale etnicamente e religiosamente, la maggior parte dei musulmani ha origini razziali diverse. L’Islam è una religione, non un’etnia. I musulmani sono individui appartenenti a etnie diverse. Tuttavia, i musulmani, sostenuti dall’ala sinistra, hanno portato avanti una campagna volta al riconoscimento dell’islamofobia come forma di razzismo.
Una delle caratteristiche dell’Islam è il suo senso di supremazia, come espresso in questo versetto:
“Voi siete la migliore nazione prodotta [come esempio] per l’umanità. Ordinate ciò che è giusto e proibite ciò che è sbagliato e credete in Allah. Se solo le persone della Scrittura avessero creduto, sarebbe stato meglio per loro. Tra loro ci sono credenti, ma la maggior parte di loro sono corrotti”. (Q 3:110). Fasiqun significa corrotto.
Il Corano chiama i non musulmani anche najas, che significa sporchi. In un certo senso questo è simile all’insegnamento chassidico, per cui i gentili sono sporchi e dovrebbero bollire negli escrementi.
L’Islam divide il mondo nella Casa dell’Islam e nella Casa della guerra. Tutti i non musulmani, incluso l’Occidente, appartengono alla Casa della Guerra e poiché sono fasiqun, corrotti, i musulmani hanno il dovere di combatterli
La narrazione musulmana afferma che Maometto e i primi musulmani furono perseguitati. E sebbene l’Islam sia stato all’offensiva per 1400 anni, in qualche modo i musulmani crescono con un senso di vittimismo.
La maggior parte dei musulmani cresce così con un senso di supremazia e di disprezzo per la cultura ebraico–cristiana. Allah aveva infatti dato l’intera terra a Maometto e ai suoi seguaci! Questo dà loro un senso di diritto che spiega il comportamento di alcuni musulmani in Occidente. Tendono a comportarsi come persone privilegiate ma perseguitate, che meritano più diritti e privilegi di chiunque altro.
Terza domanda
Esiste una prospettiva cristiana nei confronti degli attuali disordini? Cosa possono fare i cristiani in un contesto in cui lo scontro tra occidentali e musulmani raggiunge una violenza così estrema?
La prospettiva cristiana dovrebbe essere quella della saggezza e dell’amore. A volte è meglio tacere. Né Gesù né i suoi discepoli si sono coinvolti nelle proteste contro la crudeltà romana presente in Palestina. Dobbiamo comprendere queste dinamiche e incoraggiare le buone relazioni basate sull’uguaglianza di tutti gli esseri umani. Ma dovremmo incoraggiare le nostre autorità a controllare l’immigrazione in modo tale che le persone siano aiutate ad integrarsi. In una delle sue parabole Gesù insegnò l’importanza di calcolare il costo di una casa, prima di intraprendere un progetto di costruzione (Lc 14:28–30) e bisogna esprimere il punto di vista attraverso gli eletti nel parlamento e la stampa libera facendo notare che l’immigrazione non regolamentata è negativa per gli immigrati e la gente del posto.
I cristiani dovrebbero essere un buon esempio di prudenza e di tolleranza. Dovremmo impegnarci nei confronti dei musulmani per mostrare loro una visione del mondo migliore, uno stile di vita migliore, vale a dire Gesù la “via, la verità e la vita”. Le rivolte fomentano solo l’odio e l’odio va contro il cuore di Dio la cui sostanza è amore.
Dobbiamo incoraggiare più cristiani a intraprendere la carriera politica e giornalistica, sapendo che dovranno prepararsi a navigare controcorrente. Sostenere i valori cristiani in un mondo di menzogne, intrighi ed egoismo sarebbe per loro la croce da portare. I ministri cristiani del Vangelo non dovrebbero essere coinvolti nella politica.
Dobbiamo pregare per la saggezza, il coraggio e l’integrità in politica.
L’alleanza innaturale tra grandi aziende e politica ha come risultato che poiché gli immigrati, legali o meno, accetteranno salari bassi, allora i politici tendono a non fare nulla riguardo all’immigrazione; quando i politici vanno in pensione (spesso relativamente giovani) hanno prospettive incredibili nel mondo delle grandi aziende, quali ricompense per i favori fatti alle grandi aziende.
[I riferimenti culturali e politici sono da riferire naturalmente alla società inglese, e sono dell’autore, ndR]